Come ogni cosa, anche il Festival subisce gli effetti del difficile periodo storico che non ci siamo ancora lasciati completamente alle spalle e che, oltre a modificare le nostre abitudini, ha influito sulla reperibilità di risorse, bandi, finanziamenti e sostegni alle attività culturali. Nel 2020 il Festival si è interrotto dopo la prima settimana a causa del DPCM del 24 ottobre, e l’edizione 2021 è stata una versione ristretta del consueto festival, proporzionata alle sostanziali variazioni subite dalle principali linee di finanziamento. E da quest’anno, alla sua sesta edizione, il Festival tradizionalmente autunnale diventa primaverile.
Dopo due anni vogliamo provare a voltare pagina dal Covid-19, e farlo attraverso un’offerta culturale tutta di grande interesse. Così T*Danse, esteso su due settimane, l’ultima di aprile e la prima di maggio, riprende in parte la programmazione annullata nel 2020 e in parte tira le fila di questo periodo diverso proponendo le nuove creazioni, quelle nate in un momento storico in cui la produzione artistica, persino quella legata alle arti performative, per non arrestarsi, per lo più si è soffermata sull’esplorazione dei mezzi audiovisivi.
C’è anche il felice ritorno di qualche buona abitudine, che si era stati costretti a mettere da parte nelle ultime due edizioni. Torna infatti, l’ultima settimana di aprile, “Aspettando T*Danse”, un tempo di preparazione alla ricca programmazione della prima settimana di maggio, così come l’eccezionale coinvolgimento degli studenti del Liceo Classico Artistico Musicale di Aosta, che potranno partecipare sia agli eventi aperti al pubblico (spettacoli, laboratori, conferenze, masterclass) sia essere coinvolti all’interno dell’organizzazione del festival attraverso vari gruppi di lavoro, curati dagli stessi organizzatori e professionisti che fanno camminare e funzionare la complessa macchina del Festival.
La ripartenza, dopo il periodo buio e incerto degli ultimi due anni, non poteva che essere luminosa: si chiama “Cristallo di luce” l’installazione artistica di Diego Scroppo, visitabile dal 26 aprile fino al 7 maggio, una “luce d’artista” auto-sostenibile, prototipo in scala ridotta di una scultura alta sette metri in grado di generare energia elettrica grazie alla tecnologia fotovoltaica.
Il 26 aprile parte anche “Il Corpo Utopico”, un laboratorio creativo multidisciplinare nello spazio urbano condotto da Francesca Cinalli e Paolo De Santis della compagnia Tecnologia Filosofica.
Gli spettacoli dal vivo inizieranno mercoledì 4 maggio con un progetto davvero eccezionale: “DIPTICO Y VARIACION EnVivo”, una performance ideata dalla straordinaria Anna Paola Bacalov e frutto del lavoro fatto a partire dalla produzione video “DIPTICO Y VARIACION blanco elbai II negrita elbai I”, che sarà proiettata in prima assoluta.
Giovedì 5 si avvicenderanno Davide Valrosso con l’audace “Biografia di un corpo”, la prima assoluta di “Dov’è più profondo” di Irene Russolillo, già in residenza presso la Cittadella dei Giovani nel 2020, con un lavoro dedicato alla cultura walser. Venerdì 6 sul palco vedremo la dinamica Gabriella Maiorino con “20-20” e Fabio Ciccalè con il suo inconfondibile humor, che presenterà “Canto Pop”. Sabato 7, la compagnia di hip-hop francese Racine De Deux porterà il suo lavoro “LA PETITE PORTE” in prima nazionale. Sempre durante la seconda settimana di festival, la performance sperimentale interattiva “INNESTI” di Andrea Carlotto, con Enrico Montrosset e Alberto Ricca, chiuderà le serate di giovedì e venerdì.
Quest’edizione sarà anche implementata da un laboratorio speciale, DNArt Me Myself Artist, ideato da Francesca Fini e realizzato da Fabio Massimo Iaquone, che si propone di mettere in risalto la propria immaginazione e la propria creatività al fine di realizzare un progetto video intorno agli spettacoli del festival, tentando di interpretarli attraverso un linguaggio di ricerca, documentazione e analisi.
Ritornare alla forma originaria di T*Danse significa reintrodurre la pratica delle conferenze in collaborazione con la Biblioteca Regionale per la sezione “Ercole Balliana”, ritrovare le masterclass a cura degli artisti ospiti, consentire la permanenza degli artisti durante tutta la settimana di festival per ricreare dal vivo quel senso di comunità per il quale tutto questo, l’arte stessa, ha senso di esistere, ripristinare il laboratorio di critica condotto da Enrico Pastore, i “feed-back aperò”, in cui si dialogherà, all’indomani degli spettacoli, sui lavori in compagnia degli artisti, il “contest Instagram” tra gli allievi del workshop di social media storytelling #Comunicadanza, a cura di Simone Pacini, fondatore di “fattiditeatro”; e poi i laboratori civili, la T*Battle – 1 VS 1 Mix Style Battle, che chiuderà il festival, e la consueta “Maratona delle scuole”, aperta a tutte le scuole di danza e di circo della regione. Abbiamo tanta voglia di tornare a incontrarci, tanta arte, tanta convivialità: danza, pensiero, aperitivi e… festa!
Marco Chenevier