Il rapporto tra il movimento e la voce è tanto naturale nelle dimensioni rituali e tradizionali delle comunità umane, quanto distante da molti processi creativi della danza contemporanea. La voce amplifica il movimento e da questo viene trasformata. Ha la capacità di abdicare alla vista, organo prepotente del nostro vivere, il che la rende strumento prezioso per la produzione di memoria e fantasia; come il movimento, la voce è ancorata alla nostra storia e tradizioni. Esistono combinazioni infinite di movimenti che un corpo può compiere nello spazio e nel tempo. Possiamo trovare ulteriore linfa nel fare appello a vocalità nascoste e, insieme a muscoli e sguardi, lasciare che siano motori di un movimento sia individuale che corale.
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