DIPTICO Y VARIACION 
blanco elbai II
negrita elbai I

Lorenzo Letizia, Anna Paola Bacalov (IT)
installazione artistica / art installation
bacalov frame 8
prima assoluta

D I P T I C O perché due le partiture di movimento elaborate su due canzoni che da tempo mi tenevano compagnia. Cuidame e Salvavidas de Hielo.

V A R I A C I O N perchè durante le giornate sul set, Lorenzo Letizia, il filmaker che firma con me il progetto video, e Fernada Pessolano, che ha creato il vestito di blanco elbai II, hanno acceso una riflessione sul suono e la musica, generando in me una resistenza e poi un’istintiva risposta: creare per ognuna delle due partiture di movimento due o tre versioni. Stesso il bacino da cui attingere le immagini girate durante le due giornate sul set, diverse invece le colonne sonore e “i linguaggi” del montaggio.

Offriamo a chi guarda sistemi diversamente composti per invitare ad attualizzare la partecipazione delle funzioni percettive.

 

Appunti su blanco elbai II

Affezione per questo brano musicale, Salvavida de hielo.
Lenta la gestazione, mi sono incagliata più di una volta, mai preoccupata però.
Lievitazione naturale.
Un paradosso nel titolo: salvagente di ghiaccio, eppure di ghiaccio non c’è sentore ascoltando loro cantare.
Il brano è stato registrato e pubblicato senza “correzioni” nella fase post produttiva. Cosa fa di un atto imperfetto un atto amabile?
Il mio un corpo non più allenato, ormai maturo e traballante, non esercitato o esercitato più nel quasi invisibile che nel visibile e che si affida o ci prova.

 

Appunti su negrita elbai I

Il brano musicale, Cuidame, scava un cunicolo dove l’emotivo scorre,
l’intimità con quell’emozione mi fa sperare…in cosa? È possibile ritrovarsi, ritornare
(Cuidame in spagnolo significa abbi cura di me. Qui da me)
A distanza di più di un anno forse quell’appoggio e sostegno prende la forma di negrita elbai I.
Gesti si manifestano.
Come si va a cavallo? Immagino si guida e si segue. Si segue e si guida.
Vado a cavallo, e in preghiera, del baile.
Imbastire e poi affinare dando un posto privilegiato al felt sense (corpo sentito...dal se?).
Così è nata la scrittura del movimento, che si srotola sulla musica e si punteggia sul senso.

 

Appunti sul gesto – Incrociare sensi

Gerere ovvero compiere, questa la radice della parola gesto e della parola gestazione.
Ci approssimiamo al segno sostitutivo della parola a sostegno del senso, del significato proprio di un oggetto da evocare, indicare, rendere manifesto e “portare”, appunto come ci indica il percorso etimologico della parola gesto.
MANI-FESTARE come nella lingua dei segni.
Troviamo però in questo esercizio anche un senso collaterale, sconfiniamo per accedere ad una più ampia ed articolata esplorazione.
Ci si può trovare infatti in una comunicazione coordinata da atti gestuali sia orientati a supporto di ciò che si va esprimendo verbalmente, sia volti, in assenza della verbalizzazione, alla descrizione, all’astrazione, all’evocazione, alla simbologia; dove: il ritmo, il tempo dell’accadimento gestuale, il tempo della pausa, così come l’ampiezza, la tensione muscolare ed altri aspetti che riguardano il muoversi, veicolano senso e partecipano sia all’offerta all’altro e alla sua assimilazione (ad-similare) sia a disegnare differenze.
Siamo in una dinamica di reciprocità, differenza, dialogo pur in assenza dell’altrui presenza simultanea.

 

Lorenzo Letizia – Regista e Filmmaker. È ideatore e realizzatore delle parti multimediali di molti spettacoli presentati in molti teatri e festival italiani ed europei. Nel corso del tempo ha realizzato opere e progetti con molti artisti del teatro contemporaneao: da Fabrizio Arcuri/Accademia degli Artefatti a Remondi & Caporossi, da Deflorian/Tagliarini a Frosini/Timpano, da Luca Ronconi a Gabriele Vacis, da Biancofango a Muta Imago, da Andrea Cosentino a Veronica Cruciani a Giorgio Barberio Corsetti. Dal 2009 al 2022 ha curato la regia video live e i contributi multimediali del Festival Internazionale delle Letterature di Massenzio di Roma. Ha pubblicato saggi sul cinema e sul teatro sia in Italia che all’estero e il libro Conversazioni con Cavani, Lizzani, Guédiguian, Pontecorvo, Vancini (Edizioni Lindau 2004). Con la casa editrice Editori Riuniti ha curato la pubblicazione delle opere del regista e scrittore Fabio Carpi. Ha curato e realizzato la sezione video della mostra Gillo Dorfles. Essere nel Tempo presso il Museo MACRO di Roma di Achille Bonito Oliva (2015).

 

Anna Paola Bacalov – DiMe

Molti anni trascorsi a esplodere movimento giovane, acerbo, energico e anche seduttivo.

Gradualmente poi a scovare sentieri corporei, sentendone i detriti, le cristallizzazioni, i misteri, i dolori di piccoli incidenti a volte percepiti grandi e faticosi, altre veicoli di indicazioni possibili. Danzavo gli altrui vestiti, innestandoli ai miei, disciplinando i miei ribelli e intuitivi. Lentamente rivolta sempre più in fondo al dentro e poi provando a modulare una resistenza ed un’esistenza somatica incarnata tra dentro e fuori. Lo studio dell’Integrazione Strutturale/Rolfing, altro lungo e vasto ponte per arrivare altrove nel corpo e nello spazio: interno, esterno. Nell’arco di 15 anni ho osservato attentamente le persone che si rivolgevano a me per le sessioni di Rolfing, toccando i vari strati di “pelli”, raggiungendo, a volte, nuclei significativi in emersione verso la coscienza. Sporadici o di lungo respiro i molti incontri, tra saperi diversi e spesso intrecciabili, con insegnanti, coreografi, registi, colleghi, danzatori, terapeuti ed esploratori di pratiche somatiche, critici, amici, amiche, partecipanti alle mie attività di ricerca condivisa. Molteplici i viaggi nel mondo e nei suoi diversi teatri, arene, ex fabbriche. Dal 1984 al 2005. Europa, America del Sud e del Nord, Asia. Diversi i progetti più intimi, coreografie coofirmate con amiche. Predisposizione, scoperta di recente, a dare appoggio a chi sta nel vivo dell’esposizione. Così mi trovo a lavorare per e con gli altri, al riparo da troppa estroversione, nella giusta misura che vado affinando. Invento una pratica con un bastone che raramente provo a “dare” ad altri, peraltro con soddisfazione e piacere. Da qualche mese intensa l’alleanza e la collaborazione con una amica per dare appoggio al suo progetto/visione dal titolo IntimaME.

Mi chiamo Anna Paola Bacalov e ho 56 anni.

tutto il giorno
Dal 04.05 al 07.05
Sala Expo - Cittadella dei Giovani, via Garibaldi 7 - 11100 Aosta
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