Performance “19 Monologue” VestAndPage

VestAndPage
Performance
VestAndPage-10monologue-©-Chelsea-Browne-2022
Venerdì 5 maggio
20.00
Cittadella dei Giovani - Expo
Prima Regionale

Un’opera che vuol essere vicina perché così deve. Un testo per lasciarsi trasportare quando la vita, ancora una volta, è troppo concreta. Un monologo performativo che combina l’introspezione a un punto di vista esterno, oscillando tra prosa e poesia, cronaca e resoconto.
L’esperienza personale di essere un corpo ospite di patogeni fluisce in questo testo performativo autobiografico, dove la precisa auto-osservazione si innerva ad excursus storico-letterari. Mentre molti la considerano da tempo debellata, questa pandemia ancora esistente è una delle più letali al mondo. Nel periodo romantico, era l’epitome della musa della poesia e tema ricorrente in pittura, musica e letteratura. “Primogenita della madre di malattie e pestilenze” accompagna l’uomo da tempo immemore. Oggi è curabile, eppure colpisce mortalmente più di un milione di persone al mondo ogni anno. La sua percezione sociale è cambiata radicalmente attraverso le epoche: da glorificato malessere dei poeti romantici e della bohème, a doloroso stigma proletario durante la rivoluzione industriale e patologia antisociale durante il nazionalsocialismo. Oggi è considerata la malattia dell’emarginato e dell’indigente che le persone notano a malapena. Il tema è la tubercolosi.

Una produzione VestAndPage 2021-22
Colonna sonora: “Zauberberg” di Kassel Jaeger / Stephan Mathieu / Akira Rabelais
Da una ricerca supportata dal Fonds Darstellende Künste con fondi dal Commissario del Governo Federale Tedesco per la Cultura e i Media e l’Archivio Tedesco per la Tubercolosi di Heidelberg.

BIO

Protagonistx contemporanex della performance art da quasi vent’anni, VestAndPage (Verena Stenke & Andrea Pagnes) ne esplorano i processi fenomenologici, unitamente alla cinematografia basata sulla performance. La loro pratica artistica è collaborativa e contestuale, concepita in risposta ad ambienti naturali, situazioni sociali, siti storici e architetture. In una psicogeografia di regni simbiotici, si muovono tra incarnazione e ricerca, l'inedito e l'imprevisto, l'oppresso e il non detto, il dimenticato e il represso, concentrandosi sulla natura liminale, spettrale e rituale dell'arte. Hanno prodotto performance e film tra i ghiacciai dell'Antartide, alle pendici dell'Himalaya, nella vastità della Terra del Fuoco, in enclavi militari e all'interno di sistemi di grotte e caverne preistoriche. Tra i loro progetti curatoriali, la Venice International Performance Art Week, fondata nel 2012, e che dirigono a tutt’oggi. Le loro opere sono state presentate internazionalmente in vari siti, teatri, musei, gallerie e cinema.

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