Di e con: Nitsan Margaliot
Consulenza drammaturgica: Maxwell McCarthy
Frequenze di campionamento. Posture di auto-contrasto. Muoversi tra immobilità e auto-chiusura. Noises è un omaggio coreografico all’ultimo lavoro video dell’artista Meir Eshel Absalon prima della sua morte per AIDS nel 1993.
NOISES è una performance solista che tratta dello “sarchiviare” la rabbia, esumare e incarnare una sintesi di rabbia dagli archivi dell’arte queer realizzata all’apice dell’epidemia di HIV/AIDS. Attraverso una serie di tentativi di abitare strati atemporali di emozione, NOISES si muove costantemente verso il rilascio di un urlo silenzioso. Dando spazio a sottili cambiamenti nel corpo, NOISES esplora come risvegliare un’espressione di rabbia intergenerazionale possa riattivarla come disturbatore e protagonista del nostro tempo.
NOISES è una reazione, una risposta all’ignoto, al caos, alle paure sociali e interiori e alla convinzione che il corpo sia in grado di esprimere disagio e trasformarsi in un omaggio poetico, trattenendo e trasformando ripetutamente strati di storia emotiva.
https://www.nitsanmargaliot.com/
By and with: Nitsan Margaliot
Dramaturgical consultancy: Maxwell McCarthy
Sampling frequencies. Postures of self-contrast. Moving between stillness and self-shuttering. Noises serves as a choreographic tribute to the artist Meir Eshel Absalon's final video work before his death from AIDS in 1993.
NOISES is a solo performance about unarchiving rage, exhuming and embodying an encapsulation of rage from the archives of queer art made at the height of the HIV/AIDS epidemic. Moving through a series of attempts at inhabiting atemporal layers of emotion, NOISES moves steadily toward the release of a silent scream. Giving space for subtle shifts in the body, NOISES explores how awakening a cross-generational expression of rage might reactivate it as a disturber and protagonist for our current time.
NOISES is a reaction, a response to the unknown, to chaos, to societal and inner fears and to a belief that the body is able to express unease and move into poetic homage, holding and repeatedly transforming layers of emotional history.
https://www.nitsanmargaliot.com/
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