Coreografia: Brahim Bouchelaghem
Interpretazione: Fouad Atzouza, Sacha Vangrevelynghe, Alhouseyni N’Diaye e Brahim Bouchelaghem
Musica: Panasonic (Vapina), Yosi Horikawa (King Do), R.Roo (hidden track), Pavel Dovgal (The Soul of Mbrina); Max Cooper e Tom Hoodge (Remmants); Diaphane (Iridium e source) e Armand Amar
Luci: Adrien Hosdez
Amministrazione e coordinamento artistico: Marie Greulich
Produzione: Compagnie Zahrbat
Con il sostegno di: La Région Hauts de France, la DRAC Hauts de France, la Ville de Roubaix
Ringraziamenti: L’Agora Scène Nationale d’Evry, Cie X Press, Moebius (Nuova Caledonia) e la Ville de Lille- Maison Folie Wazemmes – Le Flow
Per questa nuova proposta, Brahim Bouchelaghem rielabora due progetti del 2017 sul tema della corsa. Per farlo, si circonda di tre fedeli danzatori della compagnia (Fouad Atzouza, Alhouseyni N’Diaye e Sacha Vangrevelynghe) e presenta una pièce energica e piena di complicità.
Attraverso la corsa, Brahim mette in prospettiva l’impulso, l’incontro e la fuga. Per Brahim, la corsa è l’espressione di una percezione sensibile del corso della vita. Correre è il risultato di una serie di slanci… Essi sono alla base di ogni movimento, ogni gesto, dove ogni pre-movimento comporta una modifica nella circolazione dell’energia, una messa in gioco completa del corpo. Questi impulsi sono anche alla base delle nostre scelte e delle nostre direzioni.
L’incontro nasce tra individui. Si creano punti di connessione e dispersione. Dall’individuo emerge il gruppo, che poi si divide di nuovo. I percorsi si incrociano o scorrono parallelamente. Il tempo dell’incontro è definito dai momenti di condivisione tra le persone. Il tempo della fuga interpella l’impotenza di fronte all’accelerazione del tempo.
Brahim Bouchelaghem offre una lettura della corsa che è sia fisica, sia sociologica. Di fronte al flusso continuo di informazioni e desideri del nostro mondo contemporaneo, il tempo accelera e genera la corsa, favorendo un culto dell’urgenza con la necessità di un risultato immediato. Brahim Bouchelaghem si interroga sull’influenza di questo tempo che si accelera, che porta a una concentrazione delle esperienze in un tempo ridotto, favorendo un ritmo frenetico fino all’alienazione. Il tempo che accelera e il tempo che scorre.
Per quest’ultimo, Brahim desidera restituire il senso della contemplazione, dove le linee corrono sul paesaggio dei nostri ricordi. Lasciare che la mente percorra la memoria, dando così una diversa temporalità alla corsa.
Circondato da tre interpreti d’eccezione, Brahim Bouchelaghem ci offre qui la sua visione della corsa, al contempo fisica, energica, sociologica e poetica.
https://zahrbat.com/
Choreography: Brahim Bouchelaghem
Performed by: Fouad Atzouza, Sacha Vangrevelynghe, Alhouseyni N’Diaye, and Brahim Bouchelaghem
Music: Panasonic (Vapina), Yosi Horikawa (King Do), R.Roo (hidden track), Pavel Dovgal (The Soul of Mbrina); Max Cooper and Tom Hoodge (Remmants); Diaphane (Iridium and source) and Armand Amar
Lighting: Adrien Hosdez
Administration and Artistic Coordination: Marie Greulich
Production: Compagnie Zahrbat
With the support of: La Région Hauts de France, la DRAC Hauts de France, the City of Roubaix
Special thanks to: L’Agora Scène Nationale d’Evry, Cie X Press, Moebius (New Caledonia) and the City of Lille- Maison Folie Wazemmes – Le Flow
For this new piece, Brahim Bouchelaghem revisits two projects from 2017 on the theme of running. To do so, he is joined by three loyal dancers from the company (Fouad Atzouza, Alhouseyni N’Diaye, and Sacha Vangrevelynghe) and presents an energetic piece filled with complicity. Through running, Brahim explores the impulses, encounters, and escapes. For Brahim, running is the expression of a sensitive perception of the course of life. Running results from a series of impulses… They are the foundation of every movement, every gesture, where each pre-movement causes a change in the flow of energy, engaging the entire body. These impulses are also at the core of our choices and the directions we take. Encounters are born between individuals. Points of connection and dispersion are created. From the individual emerges the group, which then divides again. Paths intersect or run parallel. The time of the encounter is defined by the moments of sharing between beings. The time of escape confronts the powerlessness in the face of the acceleration of time. Brahim Bouchelaghem offers a reading of running that is both physical and sociological. In the face of the continuous flow of information and desires in our contemporary world, time accelerates and triggers running. This fosters a cult of urgency with a need for immediate results. Brahim Bouchelaghem questions the hold of this accelerating time, the one that leads to a concentration of experiences in a reduced time, promoting a frenetic rhythm until alienation. The time that accelerates and the time that flows. For the latter, Brahim seeks to restore the meaning of contemplation, where lines run through the landscape of our memories. Letting the mind travel through memory and thus giving a different temporality to running. Surrounded by three exceptional performers, Brahim Bouchelaghem presents his vision of running, both physical, energetic, sociological, and poetic.
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