Di e con Irina Baldini Artemise Ploegaerts, Simona Piras, Elisa Vassena
In quello che appare come uno spazio vuoto, oltre a 5 postazioni occupate da pochi pezzi di attrezzatura sul pavimento, appena illuminate per creare giochi di luci e ombre, ci sono tre artisti del movimento. Questo è l’unico indizio visivo che il pubblico percepisce mentre ascolta un suono registrato proveniente da varie fonti distribuite nella stanza. Il suono combina rumori e voci che fanno riferimento a “dubbi e indecisioni”.
L’opera si sviluppa con tre danzatori che si impegnano in un’improvvisazione coreografica basata sull’incarnazione del dubbio come stato psico-fisico. Si muovono indipendentemente e allo stesso tempo rispondono l’uno all’altro, attraverso segnali visivi e vocali che dirigono le loro azioni e la loro attenzione. Una molteplicità di input/output audio e compiti che richiedono ai performer di entrare in un dialogo tra il movimento del corpo e quello del pensiero, permettono loro di rivalutare e negoziare continuamente le decisioni, avvicinandosi a impossibilità e conflitti interni temporanei.
Il pubblico partecipa attivamente pronunciando parole chiave che influenzano la performance tramite le loro decisioni. Non è solamente un lavoro che deriva da una pratica di improvvisazione coreografica, ma anche un esercizio di auto-riflessione, auto-sviluppo e consapevolezza di sé. Questa performance è la manifestazione di ciò che accade psico-fisicamente nel momento, nell’eccitazione o nel terrore di condividerlo mentre viene vissuto. Ogni iterazione dell’opera è una versione unica di sé stessa.
Le scelte artistiche all’interno dell’opera possono essere esemplificate con una citazione dal libro Low Content (2018): “Alcuni di noi hanno bisogno di stabilità e cercano certezze come una casa, un partner, una carriera. Altri invece trovano le fondamenta nell’instabilità e nel cambiamento.” Il cambiamento è fondamentale. È una manifestazione di “tutto” contemporaneamente: sensazione, emozione, esperienza, ragione, intelletto. Tutto allo stesso tempo, senza essere definitivo né definito.
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By and with Irina Baldini Artemise Ploegaerts, Simona Piras, Elisa Vassena
In what appears to be a naked space besides 5 stations inhabited by a few pieces of equipment on the floor, barely illuminated to bring light and shadow are three movement artists. This is the only visual cue the audience sees while hearing a recorded sound through various sources distributed in the room. The sound combines noises and voices referring to ‘doubts and indecisions’. The work evolves with three dancers engaging in a choreographic improvisation based on the embodiment of doubt as psycho-physical state. They move independently as well as responsively to one another, through visual and vocal cues directing their actions and attention. A multiplicity of audio inputs/outputs and tasks that demand the performers to enter in a dialogue between the movement of their body and that of their thought, allow them to perpetually reassess and negotiate decisions, approximating impossibilities and temporary internal conflicts. The audience is participant in calling trigger words for the performance to be influenced by their decisions. It is not only a work derived from a choreographic improvisation practice but one of self-reflection, self-development, self-awareness. This performance is the manifestation of what happens psycho- physically in the moment, in the excitement or terror of sharing it when it is lived. Each iteration of the work is a unique version of itself. The artistic choices within the work can be exemplified with a quote from the book Low Content (2018): "Some of us need stability and are looking for certainties like a home, a partner, a career. Others find instead the foundation in instability and change”. Change is key. It IS a manifestation of ‘all’ at once: sensation, emotion, experience, reason, intellect. All at once, without being definitive nor defined.
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